Medico e dittatore? doctators
Leggo e riporto da Univadis
È vero, come Arthur Conan Doyle fa dire a Sherlock Holmes, che quando un medico prende la strada sbagliata diventa il peggiore dei criminali, perché ha sia il coraggio che le conoscenze necessarie? Difficile dire se sia davvero così.
Nel 2017 un gruppo di ricercatori … ha provato a verificare se esiste una correlazione tra questo background professionale e il ruolo di leader in un’autocrazia. Dopo aver individuato 1.250 leader subentrati in 176 Paesi dal 1945 al 2015, ne hanno ricercato il tipo di formazione e le modalità di esercizio del potere, più o meno democratico.
La loro conclusione è che effettivamente esiste una correlazione tra leader con una formazione medica e regimi più autocratici. Lo stesso non accade invece per presidenti o primi ministri con una formazione scientifica di altro tipo.
Gli autori della lettera inviata a Lancet riconoscono che questa associazione potrebbe essere frutto di molti diversi e complessi fattori, ma lasciano il lettore con una domanda, che interroga anche noi: non c’entrerà un atteggiamento gerarchico, di superiorità che fa sviluppare a qualche medico una sorta di “complesso di Dio”?
Cambiare il modello autoritario della medicina verso un approccio che privilegia la condivisione delle decisioni potrebbe prevenire anche queste inattese evoluzioni “professionali”?
L’ipotesi … sembra un po’ semplicistica, ma se migliorare il rapporto tra medico e paziente servisse anche a evitare la nascita di un tiranno…meglio così.