La parola “lotta” come metafora per la malattia, gettonata anche nei casi di depressione, è stata giustamente oggetto di molte critiche perché sembra addossare la responsabilità al paziente: se non stai meglio, evidentemente è perché non hai lottato abbastanza. Spesso, invece, che tu sia malato di cancro o di depressione, guarire o meno non dipende affatto da te.
Può dare la sensazione che sia una battaglia, ma l’impegno che ci si mette non influisce sempre sull’esito, tutt’altro. Si può essere perennemente in terapia, assumere farmaci, fare tutte le cose per bene e restare comunque profondamente infelici. Ci si ammala di depressione in modo imprevedibile, come imprevedibili sono il decorso della malattia, la guarigione o un’eventuale ricaduta.

Eva Meijer nata in Olanda nel 1980 è una scrittrice, filosofa e artista, impegnata nel campo della filosofia del linguaggio e dei diritti degli animali. Autrice di diversi saggi in cui esplora le modalità di comunicazione degli animali e la loro relazione con gli esseri umani. Oltre che scrittrice è anche musicista e artista visiva, con performance e installazioni esposte in varie gallerie e festival internazionali.